Un flashback continuo, un fotogramma della vita di Silvia. Il personaggio si sdoppierà in scena:
Silvia adulta racconterà se stessa scrivendo un diario alla luce di una notte d’estate. Sarà allo stesso tempo attrice-spettatrice della sua vicenda, il nostalgico pretesto narrante. I ricordi si faranno spazio fino a prendere forma dinanzi a lei: in primis Silvia stessa da giovane, la sua passione per la musica, la voglia di lottare per realizzare un sogno: diventare una cantante. Il rapporto problematico con la madre, brillante ma austero avvocato, che da sempre le ha imposto qualsiasi scleta di vita, tra cui quella di studiare legge.
Il riscoperto rapporto con il padre, uomo saggio e pacato, ormai da anni separato da sua moglie. Silvia ad ogni modo cerca di condurre una vita normale, come quella delle ragazze della sua età, con le sue amiche, Marta ed Eleonora, ma soprattutto il suo amore, Alessio, un giovane ballerino, che dovrà presto partire, a causa della sa attività artistica.
Attorno alla coppia ruota la figura di Davide, il migliore amico di Alessio, ragazzo semplice e dall’animo maturo. Il distacco dal suo amore Alessio sarà l’ennesima difficoltà che Silvia dovrà superare, la conferma del ruvido impatto con la realtà dei suoi sogni adolescenziali. Ricordi variegati nella mente di una Silvia adulta ormai realizzata nel suo sogno di cantare nonstante l’incerta distanza di Alessio, anche lui, sana vittima dei suoi sogni…
Agrodolce il finale, tenui cut-up di coloti spensierati e intense verità…