Il regno di Berenice è un posto meraviglioso, ma accadono cose orribili; Re Cornelio ne è carnefice e se ne frega, Regina Mirea ormai è arresa alla vita perché il suo cuore è preso a calci dall’orrore, consolata solo dalla balia di palazzo reale, Donna Adelaide, colei che non ti abbandona mai, nel bene e nel male con l’accortezza di premurarsi anche del piccolo di corte, Alberto, nipote dei regnanti che si limita solo ad osservare tutto ciò che lo circonda. Se solo il giullare di corte Rodolfo, fosse meno goffo e beffardo e tenesse la bocca chiusa, forse sarebbe tutto diverso anche per la serva Gertrude, stanca di obbedire all’ostilità. Indossare una corona non è affatto semplice, soprattutto se fardello dell’esistenza rinchiuso in quel timore di speranza; lo sa bene Cavaliere Cremisio, sempre al posto giusto nel momento giusto, fiducioso nel prossimo tanto da trovare l’Amore negli occhi di una semplice fanciulla di nome Penelope, figlia di boschivi contadini, padre e madre. Una premurosa famiglia di basso ceto che non conosce odio e codardia rispettando l’ultima arrivata, la piccola Mia, pronta ad eseguire gli ordini dimostrando che nulla è mai perso se è l’amore il filo che unisce le perle di un medaglione. Paura e Coraggio, due sentimenti diversi compressi nello stemma reale: una libellula; voce di libertà e pace interiore dove:
“nel buio dell’anima ritroverai la luce della rivincita”.
E se invece le cose fossero andate diversamente…?
Se il passato non fosse mai esistito…?